◆ Mentre prosegue l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, il 22 aprile Israele ha celebrato l’inizio della pasqua ebraica (Pesach). Il premier Benjamin Netanyahu ha promesso di aumentare “le pressioni militari e politiche su Hamas nei prossimi giorni”. Lo stesso 22 aprile il capo dell’intelligence militare israeliana, Aharon Haliva, si è dimesso assumendosi la “responsabilità” di non aver saputo prevenire gli attacchi di Hamas del 7 ottobre.
◆Il rapporto pubblicato il 22 aprile da una commissione indipendente delle Nazioni Unite guidata dall’ex ministra degli esteri francese, Catherine Colonna, afferma che Israele non ha fornito prove a sostegno delle sue accuse sui presunti legami di alcuni dipendenti dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi, con organizzazioni terroristiche a Gaza.
◆Più di duecento corpi sono stati scoperti in una fossa comune nell’ospedale Nasser di Khan Yunis (nella foto), nel sud della Striscia, da cui i soldati israeliani si sono ritirati il 7 aprile.
◆Negli ultimi giorni le violenze si sono inasprite anche in Cisgiordania. I soldati israeliani hanno ucciso tre persone il 21 aprile e almeno 14 in un raid nel campo profughi di Nur Shams, vicino Tulkarem, tra il 18 e il 20 aprile.
◆Molti osservatori internazionali concordano sul fatto che Israele e Iran sembrano voler evitare un ulteriore aumento delle tensioni, dopo che alcune esplosioni attribuite a Tel Aviv sono state segnalate il 19 aprile vicino a una base militare iraniana a Qahjavarestan, a est di Isfahan. Teheran ha minimizzato l’attacco.
◆Il 18 aprile gli Stati Uniti hanno bloccato l’adesione a pieno titolo della Palestina alle Nazioni Unite mettendo il veto a una risoluzione presentata dall’Algeria al Consiglio di sicurezza. Dal 2012 la Palestina è uno stato osservatore non membro dell’Onu.