Sei un cielo
di vento, soffi
ovunque sulla mia pelle,

formi col tuo respiro
la brezza dolcissima che investe
il mio corpo nudo,

consoli e spazzi via il dolore,
come ricordo mia madre
soffiava sul mio ginocchio o il gomito, lì,
dove mi ero fatta male.

La tua corrente d’aria accarezza calda
la pelle, un tocco simile a una piuma
fa ponte tra noi.

Con calma soffi via la mia rabbia,
la mia paura e la tensione, niente
ti ferma, sei un centro di forza,
soffi sulla mia pelle,
tocchi la mia mente,

il tuo respiro culla e lenisce,
la luce mi bacia,
bacia i miei sogni.

Pia Tafdrup è una poeta danese nata nel 1952. Autrice di una ventina di raccolte, nel 2006 ha vinto il Nordiska pris dell’Accademia svedese. Questa poesia è tratta dalla sua ultima raccolta, Berøringen af hud (“Il contatto di pelle”, Gyndeldal 2022). Traduzione di Dario Borso.

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Questo articolo è uscito sul numero 1585 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati