Dopo l’assalto verbale di Donald Trump e del suo vicepresidente J.D. Vance contro il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj nello studio ovale, il 28 febbraio 2025 passerà alla storia come un momento nero nella storia degli Stati Uniti e del mondo. Washington sta rapidamente distruggendo la sua reputazione, alienandosi le simpatie di tutti i paesi, tranne che di quelli governati da dittatori. Serviranno anni per rimediare ai danni alla credibilità degli Stati Uniti, sempre che un rimedio esista.
Più in generale, con la fine dell’ordine internazionale incentrato sulla potenza statunitense stiamo assistendo al collasso di ogni autorità mondiale. Mentre gli stati canaglia cercano di approfittare del caos, l’Europa deve farsi avanti e raccogliere il testimone. Questo processo comincia inevitabilmente da un sostegno pieno all’Ucraina davanti all’aggressione russa.
Certo, l’Europa non ha la potenza militare degli Stati Uniti, ma questo non significa che sia debole. La verità è che gli europei hanno tutte le carte di cui hanno bisogno. Complessivamente gli eserciti dei paesi del vecchio continente sono tra i più forti, esperti e avanzati del mondo. Lo scontro nello studio ovale – in cui Trump e Vance sono sembrati fin troppo felici di inasprire i toni – dovrebbe fornire la spinta finale affinché l’Europa si rimetta in sesto dopo decenni di noncuranza: ha tutto ciò che serve per farsi rispettare, sostenere l’Ucraina e contenere la Russia.
Inoltre, il comportamento vergognoso di Trump sta spingendo l’alleato più stretto di Washington, il Regno Unito, tra le braccia dell’Unione europea, contribuendo a sanare la spaccatura dopo la Brexit, galvanizzando le forze democratiche e risvegliando le élite politiche. Presto l’Europa potrebbe avere una coalizione bipartitica e moderata al potere in Germania, oltre che un governo determinato a difendere la democrazia in Austria. Dopo un anno terribile, anche il presidente francese Emmanuel Macron sta recuperando terreno.
L’Unione europea ha mezzo miliardo di abitanti e un prodotto interno lordo paragonabile a quello degli Stati Uniti. Forse non sarà altrettanto innovativa, ma il divario non è ampio come vorrebbero far credere alcuni analisti. Se si riuscisse a creare una coalizione con Giappone, Taiwan e Corea del Sud si potrebbe cancellare il ritardo, soprattutto ora che Trump, Vance ed Elon Musk stanno facendo a pezzi i pilastri del loro paese, portando avanti la loro rivoluzione culturale.
Oltre ad aumentare i prezzi per i consumatori statunitensi attraverso l’imposizione dei famigerati dazi doganali, l’amministrazione Trump sta scatenando una guerra contro gli immigrati, che sono da tempo una risorsa fondamentale per gli Stati Uniti. L’Europa dovrebbe approfittarne accogliendo gli immigrati più brillanti, compresi quelli che sono perseguitati dalle implacabili agenzie federali di Washington.
Leader affidabili
Per quanto riguarda la difesa, la base industriale della Germania è sufficiente ad armare l’intero continente, mentre lo scudo nucleare garantito da Francia e Regno Unito può sostituire quello statunitense. I cinque paesi più grandi dell’Unione e il Regno Unito sono attualmente guidati da governi responsabili e affidabili al cui confronto i leader di Washington appaiono ridicoli. La Polonia avrà un ruolo molto importante nell’immediato futuro. Le tendenze economiche lo mostrano e nemmeno Trump riesce a trovare una parola sgradevole per definire il paese. Tutta l’Europa vede i progressi polacchi. I francesi (leggermente gelosi) parlano di moment polonais. Gli attuali leader di Varsavia sono tra gli statisti più esperti, rispettati e risoluti in circolazione.
Alla recente conferenza sulla sicurezza che si è tenuta a Monaco hanno partecipato molti politici statunitensi (compresi quelli che s’inginocchiano davanti a Trump, come il senatore repubblicano Lindsey Graham) e non ho notato un senso di sicurezza. Invece di dire quello che pensano davvero, si sono coperti di vergogna e hanno ripetuto la linea del loro caro leader. È stato uno spettacolo imbarazzante. Quando all’inviato di Trump per l’Ucraina Keith Kellogg è stato chiesto, dietro le quinte, se “esiste ancora un’alleanza transatlantica”, lui ha ammesso di non averne idea. Oggi, a Washington, tutto il potere è concentrato nelle mani di Donald Trump. Negli Stati Uniti non ci sono più “adulti nella stanza”, ma solo pappagalli servili che fanno a gara a chi ripete più rumorosamente le idee dei loro folli padroni.
Lo storico Timothy Snyder ha toccato il tasto giusto sottolineando che nel 2025 l’importante non è più quello che pensano gli Stati Uniti, ma quello che può fare l’Europa. La politica (un termine generoso) di Trump può portare benefici solo a breve termine. Per il momento nessuno oserà sfidare Washington, ma a lungo termine il disfacimento dello stato americano, i dazi insensati e l’allontanamento degli alleati provocheranno danni gravi.
Questo è il momento di sostenere l’Ucraina. Il trattamento ricevuto da Zelenskyj è stato infame, come dimostra l’esultanza della Russia. E no, il presidente ucraino non avrebbe ottenuto un risultato migliore se avesse agito in modo più docile. Il governo statunitense ha mostrato verso chi vuole essere leale. Lo stesso è successo con l’accordo sui minerali che i consulenti di Trump stanno cercando d’imporre all’Ucraina. La prima versione era simile a un’estorsione di stampo mafioso, e Zelenskyj l’ha giustamente bocciata. Quando è arrivata una seconda proposta, era di gran lunga migliore.
Non mi sorprenderei se il comportamento di Trump e Vance provocasse una rivolta dell’opinione pubblica statunitense. Ma gli europei non possono permettersi di aspettare. Con Trump di nuovo alla Casa Bianca, gli americani avranno i loro bei problemi di cui occuparsi. Gli europei devono prendere in mano il loro futuro. ◆ as
Sławomir Sierakowski _ è un giornalista e sociologo polacco._
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1604 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati