ChatGpt, il software della OpenAi in grado di imitare una conversazione umana generando contenuti in pochi secondi, poteva nascere solo negli Stati Uniti e da un’azienda statunitense, perché l’Unione europea non investe sull’innovazione di frontiera, quella che cambia davvero il mondo. Uno studio realizzato da tre università europee – la Bocconi di Milano, la Cesifo dell’università di Monaco e la Toulouse school of economics – ha cercato di capire dove vanno davvero i fondi europei per l’innovazione. I risultati raccontano la “trappola della tecnologia media” in cui si trova l’Unione. I fondi pubblici europei per ricerca e sviluppo sono paragonabili a quelli statunitensi, intorno allo 0,7 per cento del pil. Ma negli Stati Uniti i fondi privati sono quasi il doppio (2,3 per cento del pil) di quelli europei (1,2 per cento). La spiegazione è che in Europa il grosso della ricerca è finanziato ancora dai gruppi automobilistici, come vent’anni fa, mentre negli Stati Uniti prevalgono le aziende di software. E se guardiamo al settore dei software il 75 per cento degli investimenti mondiali nella ricerca avviene negli Stati Uniti, solo il 6 per cento nell’Unione europea. Mentre noi investivamo sull’auto, però, i cinesi ci hanno sorpassato anche in quel campo, con la nuova generazione di auto elettriche. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1558 di Internazionale, a pagina 101. Compra questo numero | Abbonati