“Attaccare i cristiani e i credenti di altre religioni per falsa religiosità è un tradimento degli autentici insegnamenti dell’islam”. Così si legge nel documento di sintesi pubblicato a conclusione della conferenza su estremismo e terrorismo, organizzata il 3 e 4 dicembre dall’università di Al Azhar, al Cairo. Al convegno internazionale, organizzato presso il più importante centro teologico dell’islam sunnita, hanno partecipato 700 studiosi e rappresentanti di istituzioni politiche, sociali e religiose provenienti da 120 paesi, per riflettere sulla questione del rapporto tra mondo islamico ed estremismo.
Nel testo finale, articolato in 10 punti, ci sono molteplici riferimenti ai cristiani del Medio Oriente e alle sofferenze a loro inflitte dai gruppi jihadisti. “Cristiani e musulmani”, sottolinea il testo al punto 3 “hanno vissuto in armonia nel Medio Oriente per molti secoli, e continueranno a farlo”. Il documento condanna come criminale ogni azione tesa a costringere all’esodo forzato i cristiani che vivono nelle aree controllate da gruppi di militanti islamisti. “Noi incoraggiamo i cristiani a rimanere radicati nelle loro terre d’origine, e a resistere a questa ondata di terrorismo che tutti noi stiamo soffrendo”.
Nel documento i gruppi jihadisti come lo Stato islamico e Al Nusra, vengono condannati senza appello, come realtà “che non hanno nulla a che fare con l’islam”. “Terrorizzare chi è inerme, uccidere l’innocente, attaccare le proprietà e i luoghi sacri sono crimini contro l’umanità che l’islam condanna senza eccezioni”, si legge nel testo.
Il grande imam di Al Azhar, Ahmed al Tayyeb, che aveva inaugurato la conferenza insieme al patriarca copto ortodosso Tawadros II, ha denunciato i “crimini barbari e terribili che stanno deturpando questa religione”, e ha chiesto alla coalizione internazionale di “ricorrere a tutte le sue energie materiali e morali per sradicare questo terrorismo, in tutte le sue manifestazioni, dottrine e scuole, e di affrontare i paesi che lo sostengono”. Fides
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