Il dalai lama è arrivato a Roma per partecipare al quattordicesimo summit dei premi Nobel per la pace, che si svolgerà nella capitale dal 12 al 14 dicembre.
L’incontrò è dedicato alla memoria e all’eredità di Nelson Mandel e si intitola “Peace. Living it!” Oltre al dalai lama parteciperanno alla cerimonia altri 22 Nobel, tra cui l’ex presidente russo Michail Gorbaciov, l’ex primo ministro dell’Irlanda del Nord David Trimble, la fondatrice della campagna internazionale per il bando delle mine antipersona Jody Williams, il politico di Timor Leste José Ramos-Horta, il sindacalista, politico e attivista polacco Lech Wałęsa, l’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, la pacifista liberiana Leymah Gbowee e l’avvocata e pacifista iraniana Shrin Ebadi. Interverranno anche i rappresentanti di istituzioni, organizzazioni e associazioni internazionali.
Il vertice si sarebbe dovuto svolgere dal 13 al 15 ottobre a Città del Capo, ma è stato spostato in seguito alle polemiche scatenate alla decisione del Sudafrica di non concedere il visto al dalai lama per non irritare la Cina. Su invito del sindaco Ignazio Marino, il vertice è stato quindi spostato a Roma, dove ha sede il comitato organizzatore, il segretariato permanente per il summit mondiale dei Nobel per la pace.
La diplomazia tibetana aveva chiesto un incontro con papa Francesco, ma il Vaticano ha fatto sapere che non sono previste udienze per i Nobel. Contro la presenza del leader religioso tibetano è stata annunciata una mobilitazione della comunità cinese. Scenderanno in piazza anche gli esponenti dell’International Shugden community, un gruppo religioso che accusa il dalai lama di aver impedito il culto della divinità buddista Dorje Shugden. La Repubblica, Adnkronos
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