Liberia
Il 20 dicembre circa due milioni di liberiani saranno chiamati alle urne per il rinnovo di metà dei seggi del senato (15 su 30). Le elezioni sono state posticipate due volte per la paura del contagio da ebola. La campagna elettorale è stata inoltre caratterizzate dalle polemiche sul divieto, imposto dalla presidente Ellen Johnson Sirleaf, di tenere comizi e manifestazioni nella capitale Monrovia per impedire la diffusione del virus. La scelta è stata interpretata dall’opposizione come un tentativo di influenzare il risultato delle elezioni a favore del figlio, Robert Sirleaf, che nella circoscrizione di Monrovia sfidal’ex calciatore George Weah, esponente del principale partito dell’opposizione. Le elezioni sono considerate un banco di prova per la presidente, al governo dal 2006.
Tunisia
Il 21 dicembre si terrà il secondo turno delle presidenziali tunisine, ultimo passaggio della fase di transizione verso la democrazia dopo la caduta di Zine el Abidine Ben Ali nel gennaio del 2011. Gli elettori saranno chiamati a scegliere tra Béji Caïd Essebsi, leader del partito laico Nidaa Tounes, vincitore delle ultime legislative, e il presidente uscente, Moncef Marzouki. Al primo turno Essebsi ha ottenuto il 39 per cento dei voti, contro il 33 per cento di Marzouki. Il leader di Nidaa Tounes è sostenuto dalla maggioranza dei partiti laici. Invece Marzouki può contare su un’ampia parte dell’elettorato islamista, favorevole alla riconferma di un presidente che, anche se espressione dell’élite laica tunisina, negli ultimi anni ha diviso il potere con il partito Ennahda, braccio politico dei Fratelli musulmani. Il risultato del voto è incerto.
Uzbekistan
Il 21 dicembre i cittadini uzbeki saranno chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni legislative nazionali. Dal 1991 il paese è governato in maniera fortemente autoritaria dal presidente Islam Karimov, ma, nonostante i poteri accordati al parlamento siano di fatto molto limitati, queste elezioni rappresentano un test importante per i partiti di governo (gli unici autorizzati a partecipare al voto) in vista delle elezioni presidenziali della prossima primavera. Osservatore interessato del voto è anche il presidente russo Vladimir Putin, che ha manifestato il proprio sostegno al suo collega Karimov e spinge per un ingresso del paese nell’Unione eurasiatica voluta da Mosca.
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