Nelle stesse ore in cui il comandante Francesco Schettino ascoltava la sentenza del tribunale di Grosseto, davanti al Tar di Firenze doveva essere discusso il ricorso presentato da un altro protagonista del naufragio della Concordia: il capitano di fregata Gregorio De Falco, quello che intimò a Schettino “Vada a bordo, cazzo!”.

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L’udienza, però, è stata rinviata al 25 febbraio, perché uno dei giudici ha dichiarato la sua “astensione per incompatibilità”.

Al centro del ricorso c’è il presunto demansionamento di De Falco. Alla fine di settembre del 2014 il capitano di fregata aveva dovuto lasciare il ruolo di caposervizio operazioni della direzione marittima di Livorno per trasferirsi in altri uffici, sempre della direzione marittima di Livorno, ma in un ruolo amministrativo: controllo di gestione e relazioni esterne. In ottobre Gregorio De Falco è stato ascoltato alla commissione trasporti del senato dove ha ribadito di essere stato vessato dai suoi superiori fin dal giorno successivo alla notte della Concordia, il 13 gennaio 2012.

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