Il regista portoghese Manoel de Oliveira è morto oggi all’età di 106 anni. Era nato l’11 dicembre 1908 a Cedofeita, una frazione di Porto. Aveva lavorato fino all’anno scorso. Ha vinto la Palma d’oro alla carriera a Cannes nel 2008 e un Leone d’oro alla carriera a Venezia nel 2004. Ecco sei film significativi della sua carriera.
Aniki Bóbó, 1942
Il primo film di Manoel de Oliveira, il documentario Douro, faina fluvial, è uscito nel 1931. Aniki Bóbó è il suo primo lungometraggio di finzione. Girato a Porto, racconta la vita di un gruppo di adolescenti.
La caccia, 1963
La caccia è un cortometraggio caratterizzato da atmosfere cupe e surreali. A causa della censura, il regista fu costretto a cambiare il finale, e ripristinò quello originale solo nel 1988.
La valle del peccato, 1993
È considerato uno dei suoi film più belli. È ispirato a un romanzo della scrittrice portoghese Agustina Bessa-Luís.
Viaggio all’inizio del mondo, 1997
Proiettato fuori concorso a Cannes nel 1997. È l’ultimo film in cui ha recitato Marcello Mastroianni e fu proiettato poco dopo la morte dell’attore.
Un film parlato, 2003
Il film racconta una crociera sul Mediterraneo di una giovane professoressa insieme alla figlia di otto anni. Nel cast ci sono, tra gli altri, Catherine Deneuve, John Malkovich, Irene Papas e Stefania Sandrelli.
Gebo e l’ombra, 2014
È l’ultimo suo film. Ispirato a un racconto dello scrittore portoghese Raul Brandão, è stato proiettato alla 69ª edizione della Mostra del cinema di Venezia. Il protagonista del film, che interpreta un vecchio contabile costretto a vivere in condizioni di povertà, è Michael Lonsdale. Nel cast c’è anche Claudia Cardinale.
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