Il governo del Kenya ha ordinato la chiusura di 13 agenzie somale di trasferimento di denaro, per prevenire il finanziamento di attività terroristiche dei militanti del gruppo Al Shabaab. Sono stati bloccati anche i conti correnti di 86 persone ed enti considerati sospetti. La misura, adottata in risposta all’attacco armato dei miliziani contro l’università di Garissa, in cui sono rimaste uccise 148 persone, rischia però di colpire la comunità somala in Kenya, che utilizza i servizi di money transfer per inviare fondi alle famiglie rimaste nel paese d’origine.
Sono almeno 500mila i rifugiati somali che vivono in Kenya, fuggiti dal proprio paese dopo anni di conflitto e carestie. Almeno il 40 per cento della popolazione rimasta in patria riceve le rimesse dei migranti all’estero, per un totale di 1,6 miliardi di dollari, una somma che supera quella degli aiuti umanitari verso la Somalia.
Secondo un documento ricevuto dal corrispondente di Bbc Africa a Nairobi, il blocco potrebbe coinvolgere anche i conti correnti di compagnie di trasporto privato e delle organizzazioni somale per i diritti umani.
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