Silvio Berlusconi a Roma, l’8 dicembre 2013. (Yara Nardi, Reuters/Contrasto)

Il tribunale di sorveglianza di Milano ha dichiarato estinta la pena per Silvio Berlusconi all’esito dei dieci mesi e mezzo di affidamento in prova ai servizi sociali, ai quali l’ex presidente del consiglio era stato ammesso un anno fa dopo la condanna definitiva a quattro anni di carcere (tre dei quali coperti da indulto) per il caso Mediaset.

È stata cancellata anche la pena accessoria, cioè l’interdizione dai pubblici uffici per due anni, e quindi Berlusconi tornerà in libertà. Restano invece in vigore gli effetti della legge Severino, la cui applicabilità è contestata dagli avvocati dell’ex presidente del consiglio. Silvio Berlusconi quindi potrà votare, ma resta ineleggibile.

Il processo Mediaset. Il processo Mediaset era nato da un filone del processo All Iberian e riguardava la compravendita di diritti televisivi da parte di Mediaset attraverso società offshore, riconducibili al gruppo di Berlusconi.

Silvio Berlusconi era stato condannato in via definitiva a quattro anni per frode fiscale l’8 maggio 2013. Secondo l’accusa, Mediaset comprava diritti di film girati negli Stati Uniti attraverso società offshore, che a loro volta li cedevano ad altre società gemelle, facendo lievitare il prezzo dei diritti a ogni passaggio. Questo sistema, aggiungeva l’accusa, permetteva alla società di creare e occultare dei fondi neri.

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