Oggi negli Stati Uniti sono previste manifestazioni in più di duecento città in occasione di una mobilitazione nazionale per chiedere l’aumento del salario minimo. Il movimento Fight for $15, sostenuto dai sindacati, ha coinvolto i lavoratori del settore della ristorazione, dei servizi per l’infanzia e per l’assistenza agli anziani, della multinazionale Walmart, ma anche gli insegnanti di supplenza in diverse azioni di proteste per chiedere l’aumento del salario minimo a 15 dollari l’ora, bloccato a 7,25 dollari l’ora dal 2009. Alle manifestazioni si uniranno i lavoratori dei 12.500 ristoranti in franchising di McDonald’s, esclusi dall’aumento del 10 per cento del salario minimo che la multinazionale ha riservato agli impiegati dei ristoranti gestiti direttamente dall’azienda.

Secondo il movimento Fight for $15 la decisione di McDonald’s è stata un’operazione di immagine, lanciata dopo che i sindacati avevano deciso di dedicare la giornata del 15 aprile alle proteste per il salario minimo. Il gruppo ha avviato anche una petizione online, firmata da centinaia di dipendenti della McDonald’s.

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Su Twitter la manifestazione e le richieste dei dipendenti si possono seguire con l’hashtag #fightfor15.

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