La proposta italiana per fermare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo
La camera e il senato hanno approvato la risoluzione sull’immigrazione presentata dalla maggioranza in vista del Consiglio europeo del 23 aprile sull’emergenza migranti. Il documento è stato votato anche da Forza Italia.
Il parlamento ha dato il via libera anche a una parte della risoluzione presentata da Forza Italia. Mentre sono state respinte le risoluzioni di Sel, Lega nord e Movimento 5 stelle. Ecco cosa prevede la proposta italiana che domani il premier Matteo Renzi porterà al Consiglio europeo:
- Il rafforzamento sul piano finanziario dell’operazione di pattugliamento delle frontiere Frontex-Triton. Anche il commissario agli affari interni e all’immigrazione, Dimitris Avramopoulos, ha chiesto di raddoppiare i mezzi e i finanziamenti a sostegno dei paesi più coinvolti nell’operazione Triton e Poseidon.
- La lotta alla tratta di esseri umani attraverso un’operazione di polizia specializzata, che coinvolga tutti i paesi dell’Unione contro i trafficanti.
- Distribuzione nei diversi paesi europei dei rifugiati e richiedenti asilo, in una chiave che tenga conto delle effettive capacità di accoglienza dei paesi.
- Investimenti nei paesi africani da cui provengono i migranti, per scoraggiare i flussi migratori su rotte illegali. Nel quadro dei processi di Rabat e di Khartoum, avviare operazioni di contrasto all’immigrazione irregolare e alla criminalità.
- Favorire l’azione dell’Onu per la formazione di un governo di intesa nazionale in Libia.
- L’adozione di una risoluzione dell’Onu che autorizzi interventi in Libia mirati alla stabilizzazione del paese e al contrasto della criminalità.
- L’organizzazione di un summit internazionale sotto l’egida dell’Onu per l’adozione di uno strumento condiviso di gestione del fenomeno migratorio nel Mediterraneo.
- Sollecitare l’intervento del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite affinché si valuti l’opportunità di emanare risoluzioni che permettano azioni in applicazione degli articoli 41 e 42 della Carta delle Nazioni Unite. L’articolo 41 prevede “che il Consiglio di sicurezza può decidere quali misure, non implicanti l’impiego della forza armata, debbano essere adottate per dare effetto alle sue decisioni, e può invitare i membri delle Nazioni Unite ad applicare tali misure. Queste possono comprendere un’interruzione totale o parziale delle relazioni economiche e delle comunicazioni ferroviarie, marittime, aeree, postali, telegrafiche, radio ed altre, e la rottura delle relazioni diplomatiche”.
- Un’operazione europea di contrasto della criminalità analoga all’operazione Atalanta contro la pirateria in Somalia e nel Corno d’Africa.
- Una revisione del regolamento di Dublino III che disciplina l’accesso al diritto d’asilo in Europa.