La morte di un ragazzo nero di 25 anni, Freddie Gray, a Baltimora, mentre era in custodia della polizia ha riportato l’attenzione dei mezzi d’informazione statunitensi sulla disuguaglianza economica che affligge molte aree degli Stati Uniti. Christopher Ingraham sul Washington Post ha mostrato che in alcune zone di Baltimora l’aspettativa di vita è più bassa che in Corea del Nord.
Dati ancora più allarmanti emergono se si guarda ai tassi di mortalità infantile. In alcuni quartieri benestanti di Baltimora, come Canton, la mortalità infantile è bassa come quella della Finlandia. Ma in un altro quartiere di Baltimora, Little Italy, muoiono due bambini ogni cento, prima del compimento dell’anno di età. Lo stesso tasso di mortalità infantile del Nicaragua e dell’Uzbekistan, più alto che in Cisgiordania, Honduras o Venezuela. Questo dato così negativo è legato alla povertà: a Little Italy il 41 per cento delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà, solo a pochi chilometri da quartieri che hanno standard di vita comparabili a quelli dei paesi europei.
Negli Stati Uniti, spiega Vox, l’alto tasso di mortalità infantile nelle fasce sociali più indigenti è legato al sistema sanitario, infatti i bambini che provengono da famiglie a basso reddito hanno meno accesso alla copertura sanitaria.
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