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Scontri e violenze in Burundi nelle manifestazioni contro il presidente

Almeno 15 morti nelle proteste contro la decisione del presidente Pierre Nkurunziza di candidarsi a un terzo mandato alle elezioni di giugno

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Il presidente del Burundi promette un’amnistia per fermare le proteste

In Burundi il presidente Pierre Nkurunziza ha detto che, se verrà eletto alle elezioni di giugno, non si ricandiderà per un quarto mandato. L’annuncio della candidatura per un terzo mandato di Nkurunziza il 25 aprile ha scatenato violente proteste nel paese.

Le violenze hanno finora provocato 14 morti. Il 4 maggio, un giorno prima che la corte costituzionale approvasse la candidatura di Nkurunziza alle elezioni del prossimo 26 giugno, la polizia ha aperto il fuoco verso i manifestanti.

Inoltre, a causa delle violenze, 40mila persone sono fuggite dal Burundi nei paesi vicini. Secondo l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati, di questi 24.795 hanno chiesto asilo in Ruanda, 6.966 in Tanzania e 7.319 in Congo.

Inoltre Nkurunziza ha promesso che i manifestanti minori di 18 anni che sono stati arrestati durante le proteste saranno rilasciati e che è disposto a concedere un’amnistia se le proteste si placheranno.

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