Oggi in Polonia si vota per il primo turno delle elezioni presidenziali, banco di prova delle elezioni parlamentari, che si terranno il prossimo autunno.
Sistema elettorale La Polonia è una repubblica parlamentare. Il presidente viene eletto dal popolo e rimane in carica cinque anni. Può essere rieletto per un solo mandato. I due candidati con più voti, se non otterranno la maggioranza, si sfideranno al ballottaggio. Il presidente ha il potere di nominare il primo ministro, anche se di fatto non ha ampi poteri politici.
I candidati L’attuale presidente, Bronisław Komorowski, è il favorito secondo i sondaggi. Il suo partito, Piattaforma civica, è un partito di centro, di matrice liberalconservatrice, con vocazione europeista. Il partito è stato fondato nel 2001, tra gli altri da Donald Tusk, attuale presidente del Consiglio europeo e primo ministro polacco fino al 2014.
Bronisław Komorowski è in carica dal 2010. In seguito all’incidente aereo di Smolensk in cui persero la vita, in circostanze misteriose, le più alte cariche dello stato, Komorowski è diventato presidente ad interim per alcuni mesi fino alle nuove elezioni, che ha vinto. Ha incentrato il suo programma su sicurezza interna, lotta alla crisi demografica, modernizzazione, aumento della competitività economica del paese e cooperazione con Unione europea e Nato.
L’unico sfidante che potrebbe avere qualche chance di battere Komorowski è Andrzej Duda, parlamentare europeo, del partito Diritto e giustizia, conservatore di destra ed euroscettico. Duda è stato sottosegretario sotto la presidenza di Lech Kaczynski fino al 2010, e durante questa campagna elettorale ha puntato tutto sulla critica del partito al governo, Piattaforma civica.
La terza posizione potrebbe aggiudicarsela Pawel Kukiz, ex musicista rock, che ha cavalcato l’onda dell’antipolitica. “La mia coscienza non mi ha permesso di vivere comodamente come musicista, non ho potuto lottare per la dignità delle persone polacche con un microfono. Ho quindi scelto di battere il sistema invece fare musica”, ha spiegato il cantante cinquantunennne al Financial Times.
Tra i candidati secondari, senza alcuna probabilità di vittoria, ci sono poi Magdalena Ogorek dell’Alleanza della sinistra democratica, che non ha grande esperienza politica ma che vuole intercettare il voto delle nuove generazioni di polacchi, europeisti e progressisti. Ci sono poi Adam Jarubas, del Partito contadino polacco, Janusz Korwin-Mikke di estrema destra e Janusz Palikot.
I temi della campagna elettorale Al centro del dibattito politico ci sono la disoccupazione giovanile e l’emigrazione, la sicurezza nazionale e il ruolo internazionale del paese e le libertà personali, in particolare sui temi etici come l’aborto e la procreazione assistita.
Al primo turno, scrive l’Economist citando un’analisi di Jaroslaw Flis, sociologo dell’Università Jagiellonian di Cracovia, gli elettori scontenti potranno “mostrare il cartellino giallo” premiando i candidati minori. Ma al secondo turno, spetterà a Komorowski e a Duda saperli riconquistare “con la speranza o con la paura”. Chi vince può far presagire una vittoria per il suo partito in autunno, conclude l’analista.
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