Nello Yemen proseguono raid aerei e combattimenti nonostante la tregua
Nonostante la tregua umanitaria, scattata nella tarda serata del 12 maggio, proseguono i raid aerei sauditi e i combattimenti di terra nello Yemen. Un jet da combattimento della coalizione guidata da Riyadh ha colpito un convoglio militare dei ribelli sciiti houthi nel sud del paese, anche se non si hanno notizie di morti o feriti nell’attacco. E si continua a combattere anche sul terreno, se è vero che i ribelli hanno cercato di prendere d’assalto la città meridionale di Dhale lanciando granate, razzi e mortai. Il ministero della difesa saudita ha diffuso una nota in cui si accusavano gli houthi di aver violato la tregua.
Intanto Teheran ha fatto sapere di aver inviato una nave in Yemen, che dovrebbe raggiungere il porto di Hodeida la prossima settimana. Un ufficiale militare iraniano ha avvertito la coalizione dei paesi arabi, alleati degli Stati Uniti, che un eventuale blocco della nave carica di aiuti umanitari potrebbe scatenare una reazione da parte della repubblica islamica. Gli iraniani sostengono che la nave trasporti cibo, medicine, tende, ma anche giornalisti, operatori umanitari e attivisti. A nessun paese coinvolto nella guerra in Yemen, ha dichiarato il portavoce del ministro degli esteri di Teheran, è consentito di ispezionarne il carico.
Un portavoce della coalizione saudita aveva fatto sapere che a nessuna nave sarebbe stato consentito di raggiungere lo Yemen e che se l’Iran avesse voluto portare aiuti alla popolazione avrebbe dovuto farlo attraverso le Nazioni Unite. Stati Uniti e Arabia Saudita accusano infatti l’Iran di voler armare i ribelli houthi. La marina militare di Washington sta intanto monitorando il cargo iraniano e ha già messo in guardia Teheran perché non trami eventuali “espedienti”.