Le milizie sciite si stanno radunando a est di Ramadi, in vista di una controffensiva per cacciare i jihadisti dello Stato islamico, che domenica 17 maggio hanno preso il controllo della città irachena. Ad Habbaniya, a circa venti chilometri di distanza da Ramadi, sono arrivati già almeno tremila combattenti e ora sono in attesa di ordini, secondo il capo del consiglio provinciale della provincia di Al Anbar.
La decisione di schierare le milizie sciite è stata presa dal consiglio domenica, dopo che lo Stato islamico si era impossessato del quartier generale delle forze di sicurezza della città, mettendo in fuga polizia, soldati e combattenti tribali. Nel frattempo la coalizione guidata dagli Stati Uniti ha aumentato gli attacchi contro le postazioni dei jihadisti, compiendo 19 raid aerei vicino Ramadi nelle ultime 72 ore. Secondo le Nazioni Unite, circa 25mila persone sono fuggiti da Ramadi da quando i jihadisti hanno lanciato la loro offensiva il 14 maggio.
Il coinvolgimento delle milizie sciite, tuttavia, solleva qualche dubbio. Secondo Tarik al Abdullah, segretario generale del consiglio di Al Anbar, i miliziani “non sono molto benvisti” e la loro presenza potrebbe infastidire le tribù sunnite. In seguito alla riconquista della città di Tikrit alla fine di marzo, le milizie sciite, che avevano dato un grande contributo alla cacciata dello Stato islamico, sono state accusate di violenze e saccheggi.
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