Il 60 per cento dei lavoratori nel mondo non ha un contratto e gran parte di questi lavorano in proprio. Tra quelli che hanno un lavoro retribuito, solo il 42 per cento ha un contratto a tempo indeterminato. Lo sostiene un’indagine pubblicata oggi dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), un’agenzia delle Nazioni Unite.

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Secondo lo studio, condotto in più di 180 paesi e che riguarda l’84 per cento della forza lavoro globale, solo un quarto dei lavoratori ha un impiego stabile, mentre tre quarti hanno contratti temporanei, lavorano senza contratto o hanno un lavoro senza paga in famiglia.

Secondo l’Ilo, il lavoro retribuito sta crescendo, ma rappresenta ancora solo la metà dell’occupazione mondiale. A seconda delle regioni geografiche, inoltre, ci sono forti disuguaglianze. Per esempio, nei paesi in via di sviluppo e nell’Europa centrale e meridionale otto lavoratori su dieci hanno un lavoro da dipendenti, mentre nell’Asia del sud e nell’Africa Subsahariana solo due persone su dieci.

La mappa sotto visualizza il coefficiente Gini, che misura la disuguaglianza nella distribuzione del reddito, dove lo 0 è la massima uguaglianza e 100 è la massima disuguaglianza. L’Italia è uno dei paesi europei con il coefficiente più alto, cioè con maggiore disuguaglianza di reddito.

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In calo invece la crescita dell’occupazione globale: dal 2011 a oggi si è fermata all’1,4 per cento all’anno, contro l’1,7 per cento registrato dal 2000 al 2007. Nei paesi sviluppati e nell’Unione europea la crescita dell’occupazione in media è salita dello 0,1 per cento all’anno, rispetto allo 0,9 per cento tra il 2000 e il 2007.

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