Hamas ha ucciso 23 palestinesi dopo processi sommari a Gaza
Hamas, l’organizzazione politica e militare che governa la Striscia di Gaza, è stata accusata da Amnesty international di aver usato la guerra con Israele a Gaza, tra l’8 luglio e il 26 agosto 2014, per coprire le esecuzioni extragiudiziali contro gli oppositori politici, accusati di essere “collaboratori di Israele”.
Secondo il rapporto dell’organizzazione, impegnata nella difesa dei diritti umani, almeno 23 palestinesi sono stati uccisi dopo processi sommari per spionaggio. Altri sono stati arrestati, sequestrati e torturati, tra loro anche esponenti di Al Fatah, il partito rivale di Hamas.
Hamas ha giustificato le esecuzioni dicendo che si trattava di “collaboratori di Israele”, ma secondo Amnesty international 16 persone che sono state uccise erano già in carcere o stavano già subendo processi per altri reati. La pena di morte è in vigore nei territori amministrati dall’Autorità nazionale palestinese, ed è prevista nei casi di omicidio, stupro, sovversione e presunta collaborazione con le autorità israeliane.
Il 22 agosto del 2014 Hamas ha dichiarato di aver ucciso 19 persone in esecuzioni pubbliche, con l’accusa di collaborazionismo. Sette persone sono state uccise in una piazza di Gaza, davanti a una moschea. Altre undici sono state uccise in un commissariato, tra loro due donne. Si è trattato del più alto numero di presunti informatori uccisi in un singolo giorno da quando Hamas ha preso il controllo della Striscia di Gaza nel 2007. Hamas ha spiegato che le esecuzioni sono state la risposta ai raid aerei israeliani che nei giorni precedenti hanno ucciso tre importanti leader delle brigate Al Qassam, l’ala militare di Hamas.
“È scioccante che Hamas abbia approfittato della situazione di guerra per eseguire una serie di omicidi illegali e altri omicidi di massa”, ha detto Philip Luther, il responsabile di Amnesty international in Medio Oriente e Nordafrica.
Amnesty international ha condotto la sua inchiesta grazie a dei collaboratori locali, perché le autorità israeliane gli hanno impedito di entrare nella Striscia di Gaza. L’organizzazione ha chiesto alle autorità palestinesi di aprire un’inchiesta indipendente su questi fatti.