Lo Stato islamico rivendica gli attentati ai due hotel di Baghdad
Il gruppo Stato islamico ha rivendicato gli attacchi di giovedì 28 maggio in due alberghi a Baghdad. Le esplosioni di due autobombe nei pressi dell’hotel Babylon e dell’Ishtar (l’ex Sheraton) hanno causato la morte di dieci persone. Almeno 30 sarebbero i feriti. Le due strutture turistiche sono solitamente frequentate da funzionari stranieri, giornalisti e membri di organizzazioni non governative.
In un comunicato, la formazione jihadista ha spiegato la dinamica della tragedia. L’attentatore suicida avrebbe parcheggiato un auto all’esterno dell’Ishtar nel tardo pomeriggio di giovedì prima di dirigersi con un altro veicolo, carico con 230 kg di esplosivo, verso il Babylon. A quel punto si sarebbe fatto saltare in aria all’interno della macchina “uccidendo e ferendo decine di infedeli”, conclude la nota del gruppo fondamentalista.
Le indagini avevano già ipotizzato un coordinamento nei due attentati, avvenuti a distanza di pochi minuti uno dall’altro. La prima esplosione, registrata al Babylon, aveva ucciso sei persone, ferendone 14: in questa struttura solitamente i funzionari del governo organizzano meeting e conferenze istituzionali. Con l’esplosione dell’Ishtar, invece, ne sono morte altre 4 e 13 persone sono rimaste ferite: l’albergo è sede di una discoteca molto popolare e il giovedì notte è sempre molto affollato.
Il numero di esplosioni e attentati dinamitardi è aumentato a Baghdad dopo la revoca del coprifuoco notturno che vigeva sulla capitale da ormai dieci anni. La decisione era stata presa dalle autorità irachene nel febbraio del 2015, nel tentativo di restaurare un clima di normalità in città, mentre le truppe governative erano impegnate a contrastare l’avanzata dei jihadisti nel paese. Il portavoce del primo ministro iracheno Haider al Abadi, Rafid Jaboori, ha spiegato che l’ordine di eliminare il coprifuoco era giustificato dal fatto che il gruppo Stato islamico non rappresentava più una minaccia significativa per la capitale irachena.
Il 17 maggio i miliziani del califfato hanno conquistato Ramadi, capoluogo del governatorato di Al Anbar, 110 chilometri a ovest di Baghdad.