Mentre lo spoglio delle schede è ancora in corso, il risultato delle elezioni regionali del 31 maggio si è delineato con la vittoria del Partito democratico in cinque regioni e con il centrodestra in due. Il partito del premier Matteo Renzi ha conservato la guida della regione nelle Marche, in Puglia e in Toscana. Ha mantenuto con difficoltà l’Umbria e la Campania (quest’ultima con la vittoria di Vincenzo De Luca sul candidato di centrodestra Stefano Caldoro).
Ha perso in Veneto, che resterà sotto il governo della Lega con Luca Zaia e ha perso in Liguria, dove la sinistra si è presentata divisa e il candidato di Forza Italia Giovanni Toti, secondo l’ultimo bilancio delle schede scrutinate, si è affermato con il 34,7 per cento dei voti (seguito a una certa distanza dalla candidata democratica Raffaella Paita e dalla cinquestelle Alice Salvatore terza). Nelle sette regioni in cui si votava, si è recato ai seggi solo il 52,2 per cento degli aventi diritto, con un calo di quasi 12 punti percentuali rispetto al 64,1 per cento delle precedenti consultazioni regionali nel 2010.
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