La Corte di cassazione egiziana ha ordinato un nuovo processo per l’ex presidente Hosni Mubarak, condannato e poi assolto per complicità nell’uccisione di quasi novecento manifestanti durante le proteste che portarono alla sua deposizione nel febbraio del 2011.
Nel giugno 2012 Mubarak era stato condannato in primo grado all’ergastolo, perché riconosciuto colpevole di avere dato ordine alla polizia di reprimere le rivolte popolari. Il 29 novembre del 2014 un altro tribunale aveva annullato la precedente sentenza, assolvendo l’ex presidente. La decisione era stata fortemente criticata sia dai movimenti islamisti sia da quelli laici protagonisti delle manifestazioni del 2011.
La procura aveva fatto ricorso in cassazione, che ora ha ordinato un nuovo processo, previsto per il 5 novembre. È stata invece confermata l’assoluzione di sette responsabili della sicurezza del governo di Mubarak, tra cui l’allora ministro dell’interno Habib al Adly.
Mubarak, 87 anni, è attualmente detenuto in un ospedale militare del Cairo. Il 9 maggio è stato condannato con i due figli a tre anni di carcere nel nuovo processo a loro carico per un caso di corruzione. I tre sono accusati di essersi appropriati di dieci milioni di euro di fondi pubblici.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it