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Quasi un terzo delle donne italiane ha subìto violenza fisica o sessuale nella sua vita

Roma, ottobre 2008. Sede dell’Associazione nazionale volontarie del Telefono Rosa, organizzazione non profit che assiste le donne vittime di violenza.

Secondo una ricerca dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), il 31,5 per cento delle donne italiane tra i 16 e i 70 anni, pari a 6 milioni e 788mila persone, ha subìto violenza fisica o sessuale nel corso della sua vita. Di queste, il 20,2 per cento ha subìto violenza fisica, il 21 per cento violenza sessuale, il 5,4 per cento (un milione e 157mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652mila) e il tentato stupro (746mila).

Le donne straniere in Italia hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3 per cento e 31,5 per cento). I partner attuali o gli ex commettono le violenze più gravi. Il 62,7 per cento degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8 per cento).

Il 10,6 per cento delle donne ha subìto violenze sessuali prima dei 16 anni. Considerando il totale delle violenze subìte da donne con figli, aumenta la percentuale dei figli che hanno assistito a episodi di violenza sulla propria madre (dal 60,3 per cento del dato del 2006 al 65,2 per cento rilevato nel 2014).

Le donne separate o divorziate hanno subìto violenze fisiche o sessuali in misura maggiore rispetto alle altre (51,4 per cento contro 31,5 per cento). Critica anche la situazione delle donne con problemi di salute o disabilità: ha subìto violenze fisiche o sessuali il 36 per cento di chi è in cattive condizioni di salute e il 36,6 per cento di chi ha limitazioni gravi.

Le buone notizie. Emergono segnali di miglioramento rispetto all’indagine precedente, fa notare l’Istat. Negli ultimi cinque anni le violenze fisiche o sessuali sono passate dal 13,3 per cento all’11,3 per cento, rispetto ai cinque anni precedenti al 2006. Merito di una maggiore informazione, del lavoro sul campo, ma soprattutto di una migliore capacità delle donne di prevenire e combattere il fenomeno.

Negli ultimi cinque anni sono calate sia la violenza fisica sia quella sessuale da parte di partner ed ex partner (dal 5,1 per cento al 4 per cento quella fisica, dal 2,8 per cento per cento al 2 per cento quella sessuale) come dai non partner (dal 9 per cento al 7,7 per cento). Il calo è particolarmente accentuato per le studentesse, che passano dal 17,1 per cento all’11,9 per cento nel caso di ex partner, dal 5,3 per cento al 2,4 per cento da partner attuale e dal 26,5 per cento al 22 per cento da non partner.

In forte calo anche la violenza psicologica dal partner attuale (dal 42,3 per cento al 26,4 per cento), soprattutto se non affiancata da violenza fisica e sessuale.

Le cattive notizie. La percentuale degli stupri e dei tentati stupri è rimasta la stessa (1,2 per cento sia per il 2006 sia per il 2014). E le violenze sono più gravi: aumentano quelle che hanno causato ferite (dal 26,3 per cento al 40,2 per cento da partner) e il numero di donne che hanno temuto per la propria vita (dal 18,8 per cento del 2006 al 34,5 per cento del 2014). Anche le violenze commesse dai non partner sono diventate più gravi.

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