Otto dei dieci taliban che nel 2012 attaccarono Malala Yousafzai sono stati segretamente scarcerati. Lo scrive la Bbc citando documenti giudiziari e diverse fonti, tra cui Muneer Ahmed, portavoce dell’Alta commissione pachistana a Londra. Gli otto sarebbero stati prosciolti per “mancanza di prove”. Il processo si è tenuto in Pakistan ad aprile e le autorità avevano comunicato inizialmente che tutti e dieci gli imputati erano stati condannati a 25 anni di carcere. Ma la segretezza mantenuta intorno all’intero procedimento giudiziario, condotto a porte chiuse in un tribunale militare, aveva alimentato sospetti sulla sua validità.
A più di un mese dal giudizio, la stampa britannica ha ottenuto le carte secondo cui sono stati condannati solo i due uomini che nel 2012 aprirono il fuoco contro Malala. La ragazza, che all’epoca aveva 15 anni, era a bordo dello scuolabus che la riportava a casa quando è stata raggiunta da colpi di arma da fuoco alla testa e alla spalla.
Quando uscì il verdetto ad aprile, Sayed Naeem, procuratore nella regione delle aree tribali pachistane, al confine con l’Afghanistan, aveva detto all’Associated Press che “ogni militante era stato condannato a 25 anni. Si tratta di un ergastolo per ciascuno e sono stati condannati da un tribunale antiterrorismo” aveva detto il procuratore, proprio in riferimento al fatto che in Pakistan l’ergastolo corrisponde a 25 anni di carcere. La notizia delle assoluzioni è emersa dopo che gli inviati del Daily Mirror hanno tentato invano di rintracciare i dieci condannati nelle carceri del Pakistan.
Malala Yousafzai è originaria di Mingora, nella valle dello Swat. Tra il 2007 e il 2009 la regione è finita sotto il controllo dai taliban, che hanno chiuso le scuole e imposto la legge islamica. Nel 2009 Malala ha cominciato a scrivere un blog sotto lo pseudonimo Gul Makai sul sito della Bbc, raccontando la sua esperienza e quella degli altri bambini sotto il dominio dei taliban. La sua identità è stata rivelata in un’intervista l’anno successivo. Il 10 ottobre 2013 ha vinto il premio Sakharov per la libertà di pensiero, assegnato ogni anno dal parlamento europeo, e nel 2014 le è stato assegnato il premio Nobel per la pace.
Oggi Malala Yousafzai vive nel Regno Unito con la sua famiglia, dove era stata operata dopo l’attentato.
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