La sonda Rosetta, dopo una lunga manovra, si è avvicinata alla cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko sulla quale si trova il lander Philae, in modo da mettersi in una posizione più favorevole per ascoltarne i segnali. Il lander nella notte fra il 13 e il 14 giugno si era svegliato dallo stato di ibernazione nel quale si trovava dallo scorso 14 novembre 2014, ed è stato in grado di farlo dopo più di sei mesi grazie alla temperatura più alta che c’è ora sulla cometa, che ha consentito di alimentare i pannelli solari attraverso cui Philae ricarica le sue batterie. La prima comunicazione dopo il risveglio è durata 85 secondi. Ora si tratta solo di aspettare che il lander, ormai sveglio, mandi altri segnali. Il lander dal suo arrivo sulla cometa il 12 novembre, era rimasto attivo per quasi sessanta ore prima di finire in una zona d’ombra che ha impedito alle sue batterie solari di ricaricarsi, facendolo ibernare per sette mese.

Le operazioni della sonda Rosetta sono costantemente monitorate dal centro di controllo della missione a Darmstadt, mentre quelle del lander sono seguite dal centro di Colonia. Philae adesso è pronto per l’attività scientifica per scoprire l’origine dei fossili cosmici, e per indagare sulla nascita del sistema solare, hanno detto in conferenza stampa i ricercatori della missione congiunta dell’agenzia spaziale tedesca (Dlr), quella italiana (Asi) e quella francese (Cnes), anticipando che ad agosto, quando la cometa sarà più vicina al sole, il lander riceverà più energia.

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