Riapre per le funzioni domenicali la chiesa episcopale metodista Emanuel African di Charleston in South Carolina, dove il 17 giugno nove persone sono morte in un assalto armato. I parrocchiani hanno già detto di aspettarsi una folla di persone e, d’altronde, tanti fedeli si erano già raccolti in preghiera all’esterno dell’edificio di culto nei giorni scorsi. Nel frattempo, gli inquirenti stanno indagando su un blog pubblicato in febbraio dallo stesso Dylann Roof, l’autore della strage. Un vero e proprio manifesto razzista accompagnato da molte sue foto, dove compare con la pistola e mentre brucia la bandiera statunitense.

Roof ha scritto, tra l’altro: “Non ci sono skinhead, non esiste un vero Ku Klux Klan, nessuno fa nulla eccetto parlare sul web. Bene, qualcuno deve avere il coraggio… Credo di essere io la persona… Non ho scelta. Non sono nella posizione di andare da solo nel ghetto e combattere”.

Nel messaggio, il giovane ha annunciato la sua intenzione di colpire proprio a Charleston. L’omicida ha intitolato il blog “l’ultimo rhodesiano”, in omaggio all’ex colonia africana. I neri vi vengono descritti come “stupidi e violenti”, i latini come nemici mentre gli asiatici sono presentati come possibili alleati. L’Fbi sta studiando il testo per dimostrare come la strage sia stata premeditata e preparata.

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