La coalizione al potere in Etiopia e i suoi partiti alleati hanno ottenuto 546 dei 547 seggi della camera bassa del parlamento. Lo ha confermato la commissione elettorale, incaricata di valutare i risultati delle elezioni che si sono svolte il 24 maggio. L’assegnazione dell’ultimo seggio, nella circoscrizione di Bonga, nel sudovest del paese, è stata sospesa a causa dello scontro tra i sostenitori di un candidato indipendente e quelli a favore di un altro esponente del partito di governo. È probabile che anche quello sarà assegnato alla coalizione al potere. L’Ethiopian people’s revolutionary democratic front (Eprdf), una coalizione di quattro grandi partiti al potere da 25 anni, ha conquistato le cinquecento circoscrizioni in cui ha presentato i suoi candidati. Gli altri 46 seggi sono distribuiti tra le piccole formazioni regionali alleate.
L’affluenza alle urne è stata del 93,2 per cento. L’opposizione ha denunciato brogli e irregolarità, accuse respinte dal primo ministro Hailemariam Desalegn, che guida il paese dalla morte di Meles Zenawi, avvenuta nell’agosto 2012.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it