In Armenia la polizia disperde la protesta contro l’aumento delle tariffe dell’elettricità
La polizia armena ha disperso con idranti e manganelli di gomma centinaia di manifestanti nella capitale Erevan, che protestavano contro la decisione del governo di aumentare le tariffe dell’elettricità. Il portavoce della polizia ha fatto sapere che 237 manifestanti sono stati fermati e sette dimostranti e 11 poliziotti sono stati feriti.
La protesta, a cui hanno partecipato circa cinquemila persone, è stata organizzata da giovani attivisti che non sono affiliati ad alcun partito politico, ed è stata innescata dall’aumento delle tariffe dell’elettricità dal 17 al 22 per cento a partire dal 1 agosto. L’aumento è stato chiesto dall’azienda che fornisce l’elettricità in Armenia, una succursale della russa Inter Rao, ed è stato motivato dal calo della moneta armena, il dram.
L’Armenia, una repubblica ex sovietica che dipende in larga misura dall’economia russa, è stata duramente colpita dalla crisi economica che ha danneggiato le esportazioni e ha ridotto le rimesse dei lavoratori armeni che vivono in Russia.