Proseguono le proteste contro il governo in Armenia
Non si fermano le proteste a Erevan, in Armenia, dove almeno seimila manifestanti hanno marciato verso il palazzo presidenziale per denunciare l’aumento delle tariffe dell’elettricità. I partecipanti al corteo hanno chiesto anche il rilascio dei manifestanti arrestati ieri, quando la polizia in assetto antisommossa ha disperso una protesta con idranti e manganelli di gomma.
La rete elettrica armena è di proprietà della società russa Inter Rao, secondo la quale l’aumento delle tariffe è necessario a causa della perdita di valore della moneta armena, il dram.
Nelle ultime settimane ci sono state diverse proteste a Erevan, scatenate dal malcontento della popolazione nei confronti della situazione economica armena, che è strettamente dipendente da quella russa, sempre più in crisi e con un tasso di inflazione pari al 5,1 per cento. L’Armenia inoltre ha rapporti tesi con i paesi vicini. Da un lato ha ancora in sospeso con la Turchia la questione del genocidio degli armeni di un secolo fa, e dall’altro prosegue la disputa con l’Azerbaigian sulla contesa regione di Nagorno Karabakh.