Il governo del Sudafrica annuncia che riprenderà in considerazione la sua adesione alla Corte penale internazionale (Cpi) in seguito alle polemiche scoppiate per la visita del presidente del Sudan Omar al Bashir a Johannesburg il 14 giugno per partecipare a un vertice dell’Unione africana (Ua). La Cpi, che ha emesso un mandato di arresto internazionale nei confronti di Bashir per crimini contro l’umanità e genocidio in Darfur, ha chiesto al Sudafrica di arrestarlo. Ma prima che un tribunale di Pretoria si esprimesse sulla richiesta, Bashir è volato in Sudan, nonostante l’ordine di trattenersi nel paese fino al verdetto.

Gwede Mantashe, segretario generale dell’African national congress (Anc), al potere, ha definito la Cpi “pericolosa” e diversi funzionari del governo l’hanno accusata di pregiudizi nei confronti dei leader africani. Il governo ha precisato che riprenderà in esame l’adesione del paese allo statuto di Roma, che definisce la giurisdizione e il funzionamento della Corte penale internazionale, ma che il ritiro è solo “l’ultima possibilità”.

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