Le banche rimangono chiuse in Grecia, crollano i mercati asiatici
Le banche e la borsa di Atene rimarranno chiuse oggi e fino al referendum, dopo il no dei creditori all’estensione del piano di aiuti alla Grecia oltre il 30 giugno e la fuga di liquidità che ne è conseguita. Lo ha annunciato il premier Alexis Tsipras alle 20 di ieri con un discorso di un minuto e mezzo trasmesso in tv. Da martedì sarà possibile ritirare dai bancomat al massimo 60 euro. Il 5 luglio, il parlamento greco ha convocato un referendum in cui si chiederà il parere dei cittadini sulle riforme richieste dai creditori per concedere il piano di aiuti.
Nel suo discorso alla tv greca Tsipras ha attaccato la Banca centrale europea e ha chiesto ai greci di rimanere calmi: i depositi sono al sicuro, le pensioni e gli stipendi verranno pagate. Tsipras accusa la Bce di aver suggerito alla banca centrale greca di chiudere banche e borsa. Se i partner dell’Eurozona vogliono, ha detto Tsipras, “possono dare alla Bce la libertà di ripristinare la liquidità delle banche anche stanotte stessa”.
I mercati asiatici hanno risentito dell’annuncio di Tsipras e dei timori che la Grecia esca dalla zona euro. In apertura Tokyo ha perso il 2,25 per cento, Sydney l’1,62 per cento, Seoul l’1,17 per cento, Taipei l’1,70 per cento e Hong Kong l’1,46 per cento.
La Grecia deve ripagare al Fondo monetario internazionale un prestito da 1,6 miliardi di euro, se non otterrà un prestito entro quel giorno entrerà in default e potrebbe uscire dall’unione monetaria dei 19 paesi europei. La decisione dell’Eurogruppo e della Banca centrale di non concedere più liquidità alla Grecia, “sono un tentativo di influenzare il processo democratico in Grecia”, ha detto Tsipras che ha annunciato di aver chiesto di nuovo una proroga del piano di aiuti oltre il 30 giugno.