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Trovato un accordo tra Iran e grandi potenze sul nucleare

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L’Iran e le grandi potenze hanno trovato un accordo sul nucleare

Fuori dalla stanza dove sono in corso i negoziati sul nucleare iraniano a Vienna, il 13 luglio.

L’Iran e il gruppo dei 5+1 hanno raggiunto un accordo storico sul programma nucleare di Teheran, lo hanno fatto trapelare alla stampa alcune fonti della diplomazia iraniana. Le indiscrezioni sono state confermate anche dalla diplomazia occidentale.

È previsto un vertice finale a Vienna alle 10.30 al termine del quale dovrebbe essere annunciato l’accordo. Il ministro degli esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, e l’Alta rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini, dovrebbero leggere un comunicato congiunto al termite della riunione.

Il punto centrale dell’accordo è la graduale sospensione della sanzioni contro Teheran in cambio dell’imposizione di limiti e controlli da parte delle potenze occidentali sul programma nucleare iraniano. Secondo alcune fonti, l’Iran dovrà garantire agli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) l’accesso a tutti i siti nucleari “sospetti”, anche a quelli militari. Le potenze occidentali hanno sempre accusato Teheran di usare l’attività per l’arricchimento dell’uranio a scopo civile per nascondere per la produzione di bombe atomiche.

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha commentato l’accordo dicendo che “è un errore di proporzioni storiche”. La viceministra degli esteri israeliana ha accusato le potenze occidentali di essersi arrese all’Iran. “Questo accordo è una storica resa dell’occidente alle potenze del male”, ha detto Tzipi Hotovely.

Cosa succede dopo

L’accordo, una volta annunciato, non avrebbe effetto immediato. Ecco le tappe previste prima che sia applicato.

  • L’intesa dovrà essere approvata da Washington e Teheran. Il congresso statunitense avrà 60 giorni per esaminare l’accordo e poi altri 22 giorni per approvarlo. In caso di voto contrario, Barack Obama potrebbe mettere il veto e si andrebbe quindi verso un altro voto, in grado teoricamente di annullare il veto presidenziale. Per annullarlo servirebbero 67 voti. Anche il parlamento iraniano, il majlis, dovrà esaminare l’intesa, ma senza scadenze precise.
  • Ammesso che ottenga l’approvazione del congresso statunitense e del parlamento iraniano, l’accordo dovrà anche essere recepito da una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Le Nazioni Unite dovranno anche abolire le sanzioni all’Iran, a condizione che Teheran riduca le infrastrutture dedicate al nucleare.
  • L’Iran a quel punto comincerà a disattivare le centrifughe, i macchinari che servono ad arricchire l’uranio, e a ridurre le sue scorte di uranio a basso arricchimento. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) verificherà l’applicazione del programma e avrà l’autorizzazione a indagare sulle attività passate del regime.
  • Al tempo stesso il presidente statunitense Barack Obama concederà delle deroghe in materia di sanzioni economiche e finanziarie e l’Unione europea voterà sull’abolizione delle sanzioni. La condizione per l’abolizione sarà l’assicurazione da parte dell’Aiea che Teheran ha rispettato i patti.
  • L’ultimo passo, previsto per la fine del 2015, sarà la sospensione totale delle sanzioni economiche e finanziarie. Cominceranno inoltre delle ispezioni quotidiane da parte dell’Aiea, anche nei siti finora non dichiarati.
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