Stamattina all’aeroporto di Fiumicino dalle 11.50 per venti minuti è mancata la corrente elettrica. I disagi per i passeggeri sono stati contenuti, ma è stato l’ennesimo incidente per lo scalo già messo a dura prova dalle fiamme divampate ieri nella vicina pineta di Focene e dall’incendio del 7 maggio dentro il terminal 3.
Il black out è stato causato da un corto circuito in una cabina di media tensione, ha fatto sapere la società Aeroporto di Roma. “Dalle 12.10 è tornata la corrente in tutto lo scalo rendendolo di nuovo pienamente operativo”, ha assicurato l’Adr. I ritardi accumulati ieri hanno però alimentato le file dei passeggeri in attesa, con un effetto domino sulla rete aerea nazionale.
Le squadre dei vigili del fuoco e del corpo forestale sono ancora impegnate nelle operazioni di ricognizione e di bonifica della pineta di Focene devastata dal rogo, su cui la procura di Civitavecchia ha aperto un’inchiesta. Sempre più indizi fanno comunque pensare a un’origine dolosa. La forestale ha parlato di tre focolai distinti: “I roghi non sono sulla stessa linea di fuoco, uno è verso il mare e due sono interni”, hanno spiegato. E questo significa che le persone coinvolte sarebbero più di una.
Sulla vicenda l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) ha fatto sapere di aver convocato per il 6 agosto i dirigenti dell’Adr e dell’Alitalia per verificare se le risposte all’emergenza sono state in linea con quanto previsto dalla normative del settore. In un’intervista a Repubblica, il presidente dell’Enac Vito Riggio ha invitato alla cautela: “Le conseguenze dell’incendio nella pineta di Focene le abbiamo subite. Ma sinceramente, anche se fosse avvalorata l’ipotesi dolosa, dubito che possa essere stato un gesto contro l’aeroporto”.
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