Salvatore Girone e Massimiliano Latorre arrivano a Ciampino, vicino a Roma, per le vacanze di Natale, il 22 dicembre 2012. (Vincenzo Pinto, Afp)

È cominciato oggi davanti al Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos), ad Amburgo, l’arbitrato sul caso dei fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, avviato dall’Italia il 26 giugno 2015.

L’Italia ha avanzato due richieste: la prima è che l’India “si astenga dal prendere o eseguire ogni misura giudiziaria o amministrativa” contro i fucilieri e “dall’esercitare ogni forma di giurisdizione” a proposito dell’incidente. La seconda è che l’India assicuri che “le restrizioni sulla libertà, la sicurezza o il movimento dei fucilieri siano immediatamente rimosse in modo da permettere al sergente Girone di viaggiare e rimanere in Italia e al sergente Latorre di rimanere in Italia” per tutta la durata del procedimento.

L’India, rappresentata dal procuratore aggiunto P.S. Narsimha, ha già annunciato che si opporrà all’arbitrato internazionale, sostenendo che solo New Delhi ha giurisdizione per i reati commessi nel paese. Da parte indiana si sottolineerà poi che l’Italia non ha esaurito tutte le procedure previste a livello locale, requisito “necessario” prima di rivolgersi alla corte internazionale.

Ecco cosa sappiamo finora della vicenda:

  • Salvatore Girone e Massimiliano Latorre sono accusati di aver ucciso due pescatori indiani – Ajesh Pinky, di 25 anni, e Selestian Valentine, di 45 anni – che si trovavano a bordo del peschereccio St. Antony, dopo averli scambiati per pirati. L’incidente è avvenuto il 15 febbraio 2012, quando i due militari si trovavano a bordo della petroliera italiana Enrica Lexie con l’incarico di proteggerla.
  • I due fucilieri sono stati arrestati il 19 febbraio 2012 nello stato del Kerala, in India, con l’accusa di omicidio.
  • Nel diritto internazionale, l’arbitrato internazionale è uno dei mezzi di soluzione pacifica delle controversie tra stati previsti dalla convenzione dell’Aja del 1907: le parti di una controversia già in atto nominano un arbitro per la soluzione della stessa e si impegnano a rispettare la decisione arbitrale, che è vincolante per le parti.
  • Il Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos) è un organo giurisdizionale internazionale istituito nel 1996, in base alla convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982. L’esercizio della giurisdizione del Tribunale è subordinato all’accettazione della giurisdizione da parte di tutti gli stati coinvolti nella controversia. Con sede ad Amburgo, il tribunale è composto da 21 giudici indipendenti, eletti per nove anni, e da camere speciali che si occupano di particolari categorie di controversie. Le sentenze del Tribunale internazionale per il diritto del mare sono definitive e obbligatorie per le parti coinvolte nella controversia.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it