A che punto sono le indagini sull’attentato a Bangkok
Le autorità tailandesi hanno pubblicato delle immagini che mostrano la persona che avrebbe messo la bomba scoppiata ieri vicino al tempio di Erawan, a Bangkok. L’attacco ha causato 22 morti e 123 feriti. Ecco cosa sappiamo finora della vicenda:
L’esplosione. È avvenuta all’incrocio Ratchaprasong, davanti al tempio indù di Erawan, alle 19 (le 14 in Italia). La zona, frequentata da turisti, a quell’ora era molto affollata. A causare l’esplosione, secondo le prime informazioni diffuse dalla polizia, è stata una bomba artigianale: un tubo bomba pieno di dinamite, avvolto in un tessuto bianco.
Le vittime. Tra i 22 morti ci sono soprattutto cittadini tailandesi, ma anche nove stranieri: tre cinesi, due malesi, due cittadini di Hong Kong, un indonesiano, un filippino e una cittadina britannica. Tra i 123 feriti ci sono più di venti cinesi, come ha dichiarato l’ambasciata di Pechino.
Chi è stato a mettere la bomba? L’attacco non è stato ancora rivendicato. Secondo il governo tailandese l’obiettivo dell’attentato erano i turisti e chi ha organizzato l’attentato voleva colpire l’economia del paese. Tra i potenziali responsabili ci sono i separatisti islamici, che operano nel sud della Thailandia ma che non hanno mai fatto attentati nel resto del paese né contro i turisti. Questa pista è la meno probabile e finora è stata esclusa anche dalla giunta militare.
C’è chi sospetta anche delle cosiddette camice rosse, cioè i sostenitori dell’ex premier Thaksin Shinawatra, deposto da un colpo di stato militare e in esilio dal 2008, e della sorella, Yingluck Shinawatra, anche lei ex prima ministra e deposta dalla giunta militare nel 2014. Ma le camice rosse non hanno mai organizzato azioni violente di questo tipo.
In queste ore sta circolando anche l’ipotesi che la bomba sia legata alla minoranza uigura, perseguitata dalle autorità cinesi: il mese scorso la Thailandia, d’accordo con Pechino, ha rimpatriato 109 uiguri cinesi, accusandoli di terrorismo. Alcuni mezzi d’informazione cinesi sostengono la tesi della ritorsione e temono che fossero proprio i turisti cinesi l’obiettivo dell’attacco.
Il presunto attentatore. Stamattina la polizia tailandese ha diffuso le foto di una persona, che secondo le forze dell’ordine è l’attentatore. Si tratta di un uomo con una maglietta gialla che è arrivato sul posto con uno zaino e se n’è andato senza.
Le forze dell’ordine hanno mostrato il filmato delle videocamere di sicurezza, che mostra il presunto aggressore mentre abbandona lo zaino.
Il secondo attacco. Oggi verso le 13.20 (8.20 in Italia) una granata è stata lanciata sul molo Sathorn, frequentato dai pendolari. È caduta in acqua senza fare vittime né danni.