È vicina la pace tra lo stato colombiano e le Farc
Dopo tre anni di interruzioni e ripartenze, i negoziati per la pace tra il governo della Colombia e la guerriglia delle Farc sono arrivati ad uno snodo. Il presidente Juan Manuel Santos ha scritto su Twitter che la pace è vicina, annunciando a sorpresa il suo viaggio all’Avana, dove dal 2012 si stanno svolgendo i dialoghi tra le due delegazioni. I ribelli hanno scritto “la pace è arrivata” sull’account della loro squadra di negoziatori, annunciando che è arrivato nella capitale cubana il leader delle Farc, Rodrigo Londoño Echeverri, il cui nome di battaglia è Timoleón Jiménez detto Tymoshenko.
Alle 23 (ora italiana) è atteso l’annuncio sull’accordo che le parti hanno sottoscritto in materia di giustizia: il punto più difficile del negoziato era proprio quello di decidere a che pene sottoporre i guerriglieri. L’atto è molto atteso da tutti i media della regione, che si aspettano che venga annunciata anche la data della firma della pace definitiva. Sarà presente anche il leader cubano Raúl Castro.
È la prima volta da quando si sono aperti i colloqui nel 2012 che Santos si reca a Cuba per partecipare in prima persona ai negoziati. Un incontro fra il presidente e Timochenko, che in Colombia è ancora ricercato per terrorismo, omicidio aggravato e rapimento, rappresenta un passo fondamentale del processo di pace.
Papa Francesco domenica scorsa a Cuba ha chiesto per la Colombia una “definitiva riconciliazione”.
Il conflitto, iniziato a metà degli anni sessanta, ha provocato oltre 220 mila vittime, centinaia di sequestri e milioni di sfollati. Si stima che le Farc abbiano ancora circa 7.000 combattenti armati, mentre circa 2.500 sono i membri dell’altro gruppo ribelle filomarxista, l’Esercito di liberazione nazionale (Eln).