La Svizzera sostiene la richiesta di Medici senza frontiere (Msf) per un’indagine indipendente sul bombardamento statunitense che il 3 ottobre ha distrutto l’ospedale dell’organizzazione umanitaria a Kunduz, nel nord dell’Afghanistan. Ieri la commissione internazionale umanitaria per l’accertamento dei fatti (Ihffc), con sede a Berna, ha accolto la richiesta di Msf e si è attivata grazie alla Svizzera: infatti l’intervento di questo organismo internazionale è possibile solo se sollecitato formalmente da uno degli stati che lo riconosce. Se l’Ihffc otterrà il consenso di Washington e Kabul, che non riconoscono la competenza dell’istituzione, comincerà a indagare sull’attacco.
Il ministro degli esteri svizzero Didier Burkhalter ha detto che il ricorso all’Ihffc è “una buona soluzione” e ha spiegato che il suo paese ha scritto ai governi statunitense e afgano per inoltrare la richiesta della commissione. Il capo della diplomazia svizzera è intervenuto di fronte a novecento persone, tra cui rappresentanti di governo, di organizzazioni internazionali e non governative, riunite a Ginevra, in occasione di un incontro preparatorio per il World humanitarian summit che si terrà a Instanbul dal 23 al 24 maggio 2016.
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