Le azioni di aziende che producono pannolini, seggioloni e latte in polvere hanno avuto un’impennata in borsa, dopo la decisione del Comitato centrale del Partito comunista cinese di abolire la politica del figlio unico, in vigore nel paese più popoloso del mondo dal 1979. Ma per le aziende che producono preservativi la decisione di Pechino ha avuto un effetto disastroso. Gli azionisti hanno scommesso sul crollo delle vendite dei preservativi, dopo che Pechino ha annunciato che tutte le coppie potranno fare due figli.

La politica del figlio unico è stata introdotta alla fine degli anni settanta per controllare le nascite, in un paese con un alto tasso di crescita demografica e una diffusa povertà.

Il giorno successivo alla decisione, i mercati hanno penalizzato i produttori di preservativi e invece hanno investito sui prodotti per bambini. Okamoto Industries, il produttore di preservativi giapponese, ha perso il 10 per cento in un giorno. Il Credit Suisse sostiene che l’aumento della natalità si trasformerà in un incremento dei consumi del 4 per cento, pari a 120 miliardi di yuan.

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