Il programma elettorale della prima donna eletta in Arabia Saudita
Suo zio le aveva sconsigliato di presentarsi ma Salma bent Hizab al Oteibi, una maestra che appartiene alla popolazione beduina, non ha tenuto conto del suo parere e il 13 dicembre è diventata la prima donna eletta in Arabia Saudita, alla fine di un voto dal valore storico.
“Tutta la mia vita è stata una lotta”, racconta Salma Oteibi all’Afp, subito dopo essere stata eletta consigliere municipale nella piccola città beduina di Madrakah, vicino a La Mecca, il luogo più sacro dell’islam.
L’11 dicembre l’Arabia Saudita, monarchia ultraconservatrice guidata da una visione rigorista dell’islam, ha tenuto per la prima volta delle elezioni aperte alle donne, sia come elettrici siano come candidate: un fatto nuovo in un paese dove queste ultime non possono guidare e devono chiedere il permesso a un uomo se vogliono lavorare o viaggiare.
Salma bent Hizab al Oteibi ha dovuto affrontare la dura concorrenza dei candidati, compresi alcuni membri della sua famiglia, che si presentavano per un seggio nel consiglio locale, l’unica assemblea elettiva di tutta l’Arabia Saudita. Eppure ha strappato la vittoria, superando il suo più diretto concorrente di una ventina di voti.
Dicendosi certa di aver avuto il sostegno delle donne, autorizzate a votare per la prima volta, sottolinea che il suo più grande sostenitore è stato suo marito, con il quale ha due figli maschi.
Al contrario suo zio, che aveva ottenuto il seggio durante le precedenti elezioni municipali del 2011, aperte solo agli uomini, non l’ha certo incoraggiata.
“Quando ha saputo che mi presentavo alle elezioni, mi ha detto che sarebbe stata durissima”, si ricorda Otiebi, che alla fine è stata una delle almeno venti donne elette nel paese nel corso delle elezioni di sabato, a fronte di 2.091 uomini che hanno ottenuto un seggio.
Secondo lei sono stati il suo impegno nei confronti delle persone in difficoltà, oltre che la sua perseveranza, a valerle la fiducia degli elettori. Da bambina, non esitava a percorrere vari chilometri al giorno a piedi per andare a scuola alla Mecca. In seguito ha continuato a frequentare il liceo anche dopo il matrimonio e la nascita del suo primo bambino. “A scuola ero bravissima e ho ottenuto un diploma di studi arabi con lode”, racconta.
Anche se i poteri dei consigli municipali sono limitati, la donna vuole battersi per migliorare lo stato delle strade che collegano la sua città alla Mecca, creare dei posti di lavoro per gli uomini e le donne e sviluppare il turismo, dichiarando infine “lavorerò duro per lo sviluppo di Madrakah”.
(Traduzione di Federico Ferrone)
Questo articolo è stato pubblicato la prima volta dall’Afp.