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Charlie Hebdo un anno dopo

A un anno dall’attentato contro Charlie Hebdo, il settimanale satirico francese esce con un numero speciale dedicato all’anniversario della strage. Anche la nuova copertina farà discutere.

“Un anno dopo l’assassino è ancora in fuga”.

Il numero avrà una tiratura di un milione di copie, di cui decine di migliaia sono già state prenotate all’estero. All’interno del giornale, una raccolta di disegni dei vignettisti uccisi il 7 gennaio 2014 – Cabu, Wolinski, Charb, Tignous, Honoré – e i contributi di varie personalità del mondo della cultura.

Riss, direttore del giornale e ferito nell’attentato, firma l’editoriale di apertura in cui ribadisce la difesa della laicità e attacca “i fanatici abbrutiti dal Corano” e “i bigotti appartenenti ad altre religioni”.

“Le idee degli atei e dei laici possono spostare le montagne più della fede dei credenti”, scrive Riss. “Un mese prima del 7 gennaio chiedevo a Charb se la scorta aveva ancora senso. La storia delle caricature di Maometto era acqua passata. Ma un credente, soprattutto un fanatico, non dimentica mai l’affronto fatto alla sua fede, perché dietro di sé e davanti a sé ha l’eternità. Ed è l’eternità che ci è piombata addosso quel mercoledì 7 gennaio”.

Dopo aver ricostruito la scena che si è trovato davanti agli occhi dopo la strage , Riss si chiede: “Come continuare a fare il giornale? A darci la forza è stato tutto ciò che avevamo costruito in 23 anni. Non saranno due stronzetti incappucciati a mandare all’aria il lavoro di tutta la nostra vita. Non saranno loro a far crepare Charlie. È Charlie che li vedrà crepare”.

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