Cosa prevede la riforma sulla revoca della nazionalità in Francia
Il parlamento francese ha approvato una riforma costituzionale che prevede la possibilità di revocare la nazionalità a coloro che sono condannati per terrorismo. In alcuni paesi del mondo una pratica simile esiste già, anche se non è necessariamente prevista dalla legislazione, oppure è riservata unicamente a chi possiede il doppio passaporto.
Durante la prima guerra mondiale una legge permetteva di revocare la nazionalità ai francesi originari di paesi considerati nemici (come Austria, Ungheria e Germania). Durante la seconda guerra mondiale, i procedimenti di questo tipo erano molto frequenti (ci sono stati15mila casi, di cui settemila hanno riguardato ebrei).
Queste norme sono state abrogate nel dopoguerra e da allora la revoca della cittadinanza è disciplinata da una norma, approvata nel 1945. Prevista dal codice civile, la disposizione può riguardare soltanto un individuo “che ha acquisito la cittadinanza” e a condizione che, dopo la revoca, il cittadino non diventi un apolide.
I motivi per cui può essere revocata la cittadinanza sono: “l’essere stato condannato per un crimine o un delitto” che costituisca o “una minaccia agli interessi fondamentali della nazione” (tradimento) o un “atto di terrorismo”. Dal 1996 sono stati solo tredici i casi di revoca della nazionalità francese per motivi di terrorismo.
Il progetto francese rende teoricamente possibile revocare la nazionalità a un francese che non possiede altri passaporti
L’inserimento di questa norma nella costituzione mira a rendere possibile la revoca per le persone che hanno la doppia nazionalità e sono nate in Francia, e non più solamente per quelli che hanno acquisito la nazionalità francese.
Quelli che si oppongono alla “costituzionalizzazione” della legge ritengono che sarebbe sufficiente modificare il codice civile. Inoltre il governo ritiene che l’estensione della norma alle persone nate in Francia potrebbe essere bocciato dalla corte costituzionale.
Altri critici del progetto denunciano che la norma implica la “demonizzazione” dei francesi che hanno una doppia nazionalità. Per questo l’esecutivo ha eliminato ogni riferimento alla doppia nazionalità, rinviando a una legge successiva le condizioni di applicazione della riforma costituzionale.
Come funziona negli altri paesi
Il progetto francese rende teoricamente possibile revocare la nazionalità a un francese che non possiede altri passaporti.
Il governo s’è impegnato a ratificare la convenzione delle Nazioni Unite del 1961 sulla “riduzione dell’apolidia”. Questo testo autorizza tuttavia gli stati a imporre l’apolidia in alcuni rari casi, in particolare nel caso di “un individuo che ha tenuto un comportamento tale da portare grave pregiudizio agli interessi fondamentali dello stato”.
La revoca della nazionalità non è prevista in alcuni stati, come la Germania. In altri come il Regno Unito, può essere applicata a tutti i cittadini, mentre in molti paesi è riservata a chi possiede la doppia nazionalità.
In Canada il primo ministro liberale Justin Trudeau s’è impegnato ad abrogare questa disposizione, autorizzata dal governo conservatore uscente dopo l’attentato commesso da un jihadista nel 2014 contro il parlamento.
Germania e Italia autorizzano, in alcuni casi, non la revoca, ma la rinuncia volontaria alla nazionalità. La revoca non è permessa in Ungheria, Finlandia, Portogallo, Svezia, Croazia, Serbia e Giappone.
La nazionalità britannica può essere ritirata in caso di condanna per attività terroristiche, spionaggio, criminalità organizzata o reati di guerra.
Negli Stati Uniti, la nazionalità può essere revocata se un cittadino commette un atto di tradimento contro il proprio paese o se si arruola nell’esercito di un paese nemico.
In Austria la revoca è automatica nel caso dell’adozione di una nuova nazionalità o di “arruolamento volontario nelle forze armate di uno stato straniero”. Bahrein e Kuwait ricorrono regolarmente a questa misura per questioni di “terrorismo”.
La revoca è possibile per chi ha la doppia nazionalità in Belgio dal febbraio 2015. In caso di reati terroristici è possibile revocare la cittadinanza in Danimarca (dal 2004), in Spagna, Paesi Bassi, Bulgaria, Romania e Macedonia.
(Traduzione di Federico Ferrone)