La sconfitta di Hillary Clinton e la rivincita di Donald Trump nel New Hampshire
Le primarie del New Hampshire sono andate come previsto dai sondaggi. Hanno vinto i due candidati più radicali e meno amati dall’establishment di entrambi i partiti: Donald Trump per i repubblicani e Bernie Sanders per i democratici.
Partito democratico
Il senatore del Vermont ha staccato Hillary Clinton di oltre 20 punti percentuali: Sanders ha ottenuto il 60 per cento dei voti contro il 38,4 per cento della sua rivale. Così, alla convention nazionale del 25-28 luglio a Philadelphia, dal New Hampshire arriveranno tredici delegati per Sanders e nove per l’ex segretaria di stato.
La composizione dell’elettorato del New Hampshire – bianca, atea e in gran parte indipendente da entrambi gli schieramenti – rende i risultati del New Hampshire storicamente piuttosto anomali nella corsa per le nomination. Eppure dopo il quasi pareggio in Iowa il 1 febbraio, la vittoria così ampia di Sanders rende la sua posizione più robusta e preoccupante agli occhi dell’unica donna in corsa per la Casa Bianca, ancora favorita a livello nazionale per la nomination democratica.
Non a caso, nei giorni scorsi erano arrivati segnali di nervosismo dall’entourage di Clinton. Bill Clinton, ex presidente e marito della candidata, ha definito ipocrita e disonesto il senatore del Vermont e ha chiamato misogeni i suoi sostenitori. L’ex segretaria di stato democratica Madeleine Albright e l’icona femminista Gloria Steinem hanno criticato le donne che non voteranno per Hillary Clinton – come per esempio l’attrice Susan Sarandon – preferendole l’ennesimo uomo che aspira alla presidenza. Non è bastato all’ex segretaria di stato per sfondare nell’elettorato femminile del New Hampshire.
I prossimi appuntamenti, comunque, dovrebbero essere meno rischiosi per Clinton, benvoluta dalla comunità ispanica e da quella afroamericana, rispettivamente molto importanti in Nevada e South Carolina – dove i democratici voteranno il 20 e il 27 febbraio – ma quasi inesistenti in Iowa e New Hampshire. Sanders invece è molto debole tra le minoranze.
Partito repubblicano
Donald Trump si è preso la sua rivincita, dopo essere stato sconfitto da Ted Cruz nei caucuses dell’Iowa. Il miliardario di New York ha consolidato la sua posizione di favorito per la nomination repubblicana, battendo gli altri candidati con il 35,1 per cento dei consensi e staccando il secondo classificato di quasi 20 punti: il moderato governatore dell’Ohio Joh Kasich, che ha ricevuto l’endorsement anche del New York Times, ha preso il 15,9 per cento dei voti.
Il consenso di Marco Rubio, il giovane senatore della Florida, delfino politico del suo predecessore Jeb Bush, che in Iowa era arrivato terzo con un risultato sorprendente, si è sgonfiato fino al 10,6 per cento, in quinta posizione. Il cristiano Ted Cruz aveva vinto il 1 febbraio, ma ieri si è fermato all’11,6 per cento: non ha convinto l’elettorato repubblicano del New Hampshire, molto meno religioso che quello dell’Iowa. Ha recuperato invece Jeb Bush (11,1 per cento dei voti) che si giocava il tutto per tutto e che, invece, con questo quarto posto potrebbe ripartire dopo una campagna elettorale disastrosa.
Alla convention nazionale di Cleveland, dal 18 al 21 luglio, dal New Hampshire arriveranno dieci delegati per Trump, tre per Kasich, due per Cruz e due per Bush.