Evo Morales affondato dalle accuse di corruzione
In Bolivia è stata respinta la richiesta del presidente Evo Morales di potersi candidare per la quarta volta consecutiva. Dopo un conteggio dei voti durato due giorni, il 51,3 per cento dei boliviani ha detto no al referendum che chiedeva di cambiare la costituzione e permettere la rielezione di Morales nel 2019. Il sì ha ottenuto il 48,7 per cento. È la prima volta che Morales è sconfitto alle urne da quando è salito al potere, nel 2006.
Ora molti si chiedono com’è possibile che un politico di origine indigena, che da più di dieci anni è riuscito ad attirare un largo consenso, oggi venga abbandonato dai suoi elettori.
In primo luogo, scrive El Tiempo, il logorio di un lungo periodo al potere causa diversi problemi, tra cui l’aumento della corruzione, un ridotto controllo fiscale e amministrativo e la mancanza di politiche mirate a promuovere i settori in difficoltà o che hanno bisogno di sostegno. Il decennio di Evo al potere sembra presentare questi problemi.
Sono aumentate le denunce di abuso d’ufficio e le accuse di una mancanza di investimenti sociali in alcune regioni rimaste ignorate dal governo.
Secondo alcuni analisti, ciò che ha rovinato di più l’immagine del presidente durante la campagna referendaria è stato lo scandalo di corruzione che ha riguardato il Fondo Indígena, nato per sostenere progetti di sviluppo a favore di organizzazioni di agricoltori e sindacalisti, in cui risultano coinvolte più 200 persone, molte appartenenti al Movimiento al socialismo, il partito di Morales. Il presidente è stato anche accusato di aver manipolato l’aggiudicazione di alcuni appalti a favore dell’azienda cinese Camc Engineering, diretta da Gabriela Zapata, sua ex compagna.
Ma forse la ragione principale per la sconfitta del sì è l’insoddisfazione per l’andamento dell’economia. Anche se il paese ha registrato buoni tassi di crescita, la Bolivia è stata danneggiata dalla caduta dei prezzi del petrolio, dal momento che il paese andino dipende per circa il 50 per cento delle sue entrate dalle esportazioni di gas, il cui prezzo è calato insieme al greggio.
Secondo alcuni osservatori, Morales potrebbe comunque cercare di far nuovamente approvare una riforma che permetterebbe un numero infinito di rielezioni.