Una sequenza di Fukushima, a nuclear story.


Sono passati cinque anni dal devastante tsunami che colpì il Giappone nordorientale l’11 marzo 2011 innescando la più grave crisi nucleare della storia dopo Chernobyl. L’acqua inghiottì centinaia di chilometri di costa e mise fuori uso il sistema di raffreddamento di tre reattori della centrale Fukushima daiichi. Cosa è successo subito dopo lo racconta Pio d’Emilia nel documentario di Matteo Gagliardi Fukushima, a nuclear story, in onda su Sky Tg24 hd e Sky Cinema Cult hd l’11 marzo alle 21.

D’Emilia, in Giappone da trent’anni e oggi corrispondente di Sky da Tokyo, partì immediatamente per il nordest e fu il primo giornalista a raggiungere i luoghi colpiti dallo tsunami, inclusa la zona interdetta intorno alla centrale.

Il lavoro di Gagliardi, arricchito da 300 ore di materiale girato dal giornalista con la sua steadycam, racconta quattro anni di visite a Fukushima, dentro e fuori dalla centrale, per raccontare la crisi che ha svelato le falle del “sistema Giappone” e con cui il paese sta ancora facendo i conti.

Co-protagonista del documentario – scritto da d’Emilia, Gagliardi e Christine Reinhold con la consulenza scientifica di Marco Casolino –, l’ex primo ministro Naoto Kan, che si è trovato a dover gestire una situazione senza precedenti e che spiega in che modo, per puro caso, sia stata evitata la catastrofe definitiva.

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