Dubai, che a volte sembra vivere cinque anni avanti rispetto alle altre città, sta sperimentando una novità nel settore dei trasporti. La metropoli degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato che a luglio testerà nei suoi cieli alcuni droni per il trasporto passeggeri.
I taxi-drone senza pilota non sostituiranno i taxi di terra, perché potranno trasportare una sola persona per un massimo di cento chili, bagaglio incluso, e avranno un’autonomia di cinquanta chilometri o mezz’ora di volo. Ma se la cosa funzionerà, le conseguenze saranno importanti non solo per Dubai – le cui strade registrano tra i più alti numeri d’incidenti al mondo – ma anche per tutte le città congestionate dal traffico. Mentre gli altri rimarranno incolonnati a terra, i passeggeri sui droni potranno volare sopra l’ingorgo a una velocità media di cento chilometri all’ora.
Può sembrare un miraggio, ma l’idea è già stata sperimentata anche altrove. A giugno dell’anno scorso lo stato del Nevada, negli Stati Uniti, ha autorizzato i primi voli di prova di un drone per il trasporto passeggeri. Il veicolo è lo stesso usato a Dubai, l’Ehang 184 di produzione cinese, una capsula compatta con quattro estensioni a doppia elica che si muove usando dei sensori.
Spostamenti urbani al volo
La rinuncia al pilota è un passo avanti ancora più ardito rispetto ai piani di un’altra azienda innovatrice dei trasporti, Uber. Lo scorso ottobre l’azienda statunitense ha diffuso un documento di 97 pagine nel quale svela il progetto per un auto volante che potrebbe trasformare un percorso stradale di due ore in un volo di quindici minuti. Veicoli di questo tipo potrebbero essere pilotati da esseri umani, ma Uber prevede che potrebbero un giorno essere meno costosi, per un viaggio di cento chilometri, rispetto alle automobili UberX standard che usa l’azienda.
I droni senza pilota potrebbero ridurre i costi eliminando le spese di manodopera (il che ridurrebbe anche il peso a bordo) anche se sarebbero necessarie delle persone a terra per monitorare i veicoli. È facile immaginare un futuro in cui chi viaggia per affari userà delle automobili volanti con pilota come quelle di Uber per i tragitti lunghi, e i droni per gli spostamenti più brevi.
A questo si aggiungono altre innovazioni, come il treno hyperloop, che potrebbe trasportare le persone da Dubai ad Abu Dhabi in 12 minuti, e i taxi di superficie senza guidatore. Visto così, un futuro di trasporto multimodale simile a quello di Futurama non sembra tanto inverosimile. Prima o poi.
(Traduzione di Federico Ferrone)
Questo articolo di A. W. è stato pubblicato sul blog Gulliver dell’Economist.
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