Il 26 ottobre la riforma della legge elettorale, la cosiddetta legge Rosato o Rosatellum bis, ha ricevuto il via libera definitivo del senato con 214 voti favorevoli, 61 voti contrari e due astenuti, dopo essere stata approvata dalla camera. La proposta di legge è stata sottoposta a otto voti di fiducia. La legge è stata appoggiata da Partito democratico, Forza Italia, Alternativa popolare e Lega nord a cui si è aggiunto il gruppo dei parlamentari usciti da Forza Italia (Ala) vicini a Denis Verdini. Sette senatori del Pd invece non hanno votato la legge. Quando la norma sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale, il governo dovrà ridisegnare i collegi elettorali. Ecco cosa prevede la nuova legge.
Sistema elettorale misto. Il 36 per cento dei seggi sarà assegnato con un sistema maggioritario, il 64 per cento con un sistema proporzionale. Alla camera i seggi assegnati con il sistema uninominale saranno 231, al senato 109. Nei seggi assegnati con questo sistema ogni partito o coalizione presenterà un solo candidato e vincerà quello che otterrà più voti. Il resto dei seggi (399 seggi alla camera e 199 al senato) sarà assegnato con metodo proporzionale: ogni partito o coalizione presenterà una lista di candidati (non meno di due e non più di quattro) in 20 circoscrizioni per il senato (una per regione) e 28 per la camera. Sarà possibile per i candidati presentarsi in più di una lista plurinominale (non più di cinque), ma in un solo collegio uninominale. Gli italiani all’estero eleggeranno con il sistema proporzionale dodici deputati e nove senatori. Dopo la pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale, il governo avrà la delega per ridisegnare i collegi elettorali entro trenta giorni dall’approvazione della legge.
Soglia di sbarramento. Per entrare in parlamento un partito dovrà superare una soglia del 3 per cento su base nazionale, sia al senato sia alla camera. Per le coalizioni la soglia di sbarramento salirà al 10 per cento su base nazionale. I voti dei partiti che partecipano a una coalizione e superano l’1 per cento, andranno alla coalizione. Sotto la soglia dell’1 per cento, invece, i voti saranno persi. Non sappiamo ancora come sarà la scheda elettorale, ma non sarà permesso il voto disgiunto.
Quota di genere. Nei collegi uninominali e nelle liste plurinominali nessun genere può superare il 60 per cento.
Raccolta firme. Non c’è l’obbligo di raccogliere le firme per i partiti presenti in parlamento al 30 aprile 2017, mentre per tutti gli altri partiti o gruppi le firme da raccogliere sono 750 per collegio.
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