Secondo l’articolo 253 del codice di procedura penale, i corpi di reato sono “le cose sulle quali o mediante le quali il reato è stato commesso, nonché le cose che ne costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo”. È a partire da questa definizione che si sviluppa Corpi di reato. Un’archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell’Italia contemporanea, il progetto artistico di Tommaso Bonaventura, Alessandro Imbriaco e Fabio Severo.
I tre fotografi hanno percorso l’Italia alla ricerca dei segni e degli oggetti che, dietro un’apparente normalità, rivelano il passaggio e l’attività di organizzazioni mafiose. Opere d’arte danneggiate dall’esplosione di ordigni, lettere minatorie, i resti dell’automobile su cui viaggiava Giovanni Falcone insieme alla moglie e alla sua scorta durante la strage di Capaci.
Attraverso una ricostruzione accurata, l’indagine offre una prospettiva sulle mafie lontana dalle immagini di cronaca, capace di creare un archivio visivo nuovo del fenomeno. La mostra, curata da Matteo Balduzzi, sarà inaugurata al museo di fotografia contemporanea di Cinisello Balsamo il 24 aprile a andrà avanti fino al 10 giugno 2018.
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