Articolo aggiornato alle 19.00 del 9 marzo 2020.
Secondo gli ultimi dati della protezione civile – comunicati il 9 marzo – in Italia dall’inizio dell’epidemia le persone contagiate dal nuovo coronavirus (Sars-CoV-2) sono state 9.172, compresi 463 morti e 724 guariti. Tra i 7.985 positivi: 2.936 sono in isolamento a casa, 4.316 ricoverati con sintomi e 733 in terapia intensiva.
Le regioni più colpite sono la Lombardia (5.469 casi), l’Emilia-Romagna (1.386) e il Veneto (744). La situazione più critica si registra nella provincia di Bergamo, dove al 9 marzo si contano 1.245 casi.
Sabato notte il governo ha approvato un decreto per contenere la diffusione del virus.
In Lombardia e in altre 14 province (zona arancione)
Le misure principali riguardano “il contenimento del contagio nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia”.
Il decreto vieta “gli spostamenti, sia in entrata sia in uscita da questi territori, salvo quelli per esigenze lavorative o motivi di salute”. Il ministero dell’interno ha emanato una direttiva che chiarisce alcuni punti:
- Ribadisce che gli spostamenti sia in entrata sia in uscita dalle zone isolate – ma anche quelli all’interno di esse – dovranno essere motivati da “esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute”.
- Le motivazioni potranno essere messe per iscritto in un’autocertificazione.
- Le persone in isolamento o risultate positive al coronavirus non possono uscire di casa.
- I controlli sui treni saranno effettuati dalla polizia ferroviaria; sulle autostrade e le strade principali dalla polizia stradale; sulle strade locali dai carabinieri e dai vigili.
Nel resto del paese
Il decreto del governo prevede anche una serie di misure valide a livello generale, che valgono sia per le zone “isolate” sia per il resto del paese. Tra i punti principali ci sono:
- La raccomandazione per chi ha la febbre superiore a 37,5 gradi di rimanere a casa e limitare al massimo i contatti.
- Il divieto di uscire di casa per chi è in quarantena o è risultato positivo al test.
- La chiusura di cinema, teatri, pub, discoteche, sale bingo, musei palestre, piscine, centri benessere e impianti sciistici. E quella dei centri commerciali e dei mercati nelle giornate festive e prefestive.
- L’obbligo per ristoranti e bar di chiudere alle 18 e di garantire la distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone. In caso di violazione, è prevista la sospensione dell’attività.
- La sospensione delle cerimonie civili e religiose, compresi i funerali.
- La chiusura di scuole e università fino al 15 marzo.
- La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti prevede l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro. Per i casi più gravi, come il delitto colposo contro la salute pubblica, sono previste pene da sei mesi a dodici anni.
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