In Italia prima la chiusura delle scuole e poi le restrizioni agli spostamenti imposte a tutta la popolazione hanno causato un picco del traffico internet. I principali responsabili? I ragazzi che, per scacciare la noia di intere giornate passate in casa, giocano ai videogame online con gli amici, scrive Bloomberg Businessweek.
Nelle prime due settimane di marzo, racconta il settimanale economico statunitense, Telecom Italia ha registrato un aumento dei due terzi del traffico sulla rete, dovuto in gran parte a giochi online come Fortnite e Call of duty, che prevedono la partecipazione di più giocatori e occupano più larghezza di banda delle app per le videoconferenze o dei programmi usati dagli adulti per lavorare da casa. Il carico sulla rete diventa ancora più pesante quando vengono pubblicati gli aggiornamenti dei videogiochi e milioni di persone si mettono a scaricare quasi contemporaneamente pacchetti di dati da 25 giga.
La Bbc riporta che Steam, la più grande piattaforma di giochi online, ha registrato il 15 marzo un nuovo record di utenti, con venti milioni di persone collegate nello stesso momento.
Dopo che il governo italiano ha deciso di chiudere tutti i servizi non essenziali invitando milioni di persone a restare a casa, scrive Bloomberg Businessweek, Telecom Italia ha registrato anche un picco di reclami per il cattivo funzionamento di internet, problemi che sono stati poi risolti. A tutto questo si aggiunge l’utilizzo dei servizi di streaming come Netflix o altre piattaforme video, destinato a crescere al livello mondiale.
In tutto il mondo, continua il settimanale, le grandi aziende di telecomunicazioni e gli operatori delle infrastrutture che collegano i principali centri economici globali si sono mossi per prevenire un possibile sovraccarico della rete legato all’introduzione di misure di distanziamento sociale. Già a febbraio l’azienda svedese Telia, che gestisce una delle più grandi reti in fibra ottica intercontinentali, aveva registrato un aumento del traffico del 2,7 per cento e si aspetta che continui a crescere a marzo.
Chi soffre di più
“Il nuovo coronavirus manderà in tilt la rete?”, si chiede il sito statunitense Slate. “Mentre la pandemia si espande nel mondo, sempre più persone lavorano da casa, vanno sui siti di trading online e cercano di rimanere in contatto con gli amici attraverso le app. È un notevole uso di internet, che generalmente proviene dagli uffici, e l’infrastruttura del web sta già mostrando segni di fatica”.
A soffrire sono i siti di investimenti finanziari, che hanno registrato un forte volume di traffico di utenti preoccupati per il cattivo andamento delle borse. I siti di trading online spesso non si appoggiano a servizi esterni basati sul cloud per tutelare la sicurezza delle transazioni, e questo li rende vulnerabili nei momenti di grande traffico. Anche le reti private di grandi aziende potrebbero trovarsi sotto pressione e impreparate a gestire un numero di accessi da remoto più alto del solito. Slate elenca Amazon, Twitter, JPMorgan Chase e Procter & Gamble tra le grandi aziende statunitensi che hanno già chiesto ai loro dipendenti di lavorare da casa.
Secondo Slate, invece, i servizi per le videoconferenze come Skype o Zoom (Zoom è usato anche per la didattica a distanza di alcune grandi università statunitensi) non sono eccessivamente a rischio perché sono usati principalmente di giorno e generano un traffico paragonabile a quello dei servizi di streaming (usati soprattutto la sera), che le reti sono già in grado di sostenere. In ogni caso, raccomanda un esperto intervistato da Slate, se si riscontrano malfunzionamenti basta interrompere il video e accontentarsi dell’audio.
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